Ora che dalle urne è uscito
il verdetto elettorale, le frottole della propaganda inoculata nel corpo
elettorale per intercettare illusioni e facili consensi si sciolgono come neve
al sole e si squaderna la miseria truffaldina di tutte le forze politiche che
hanno guadagnato l’ingresso nel Parlamento della Repubblica.
Sotto i nostri occhi c’è lo
spettacolo vergognoso della più spregiudicata ricerca di alleanze per la
formazione del governo del paese, una ricerca che non ha più niente a che
vedere con i programmi politici esibiti dai partiti durante la campagna
elettorale.
Su tutto fanno premio
l’aritmetica, le acrobazie politiciste, sicché in questo mondo degenerato e incartapecorito tutto diventa
possibile: un centrodestra con Salvini premier che con i soldi di Berlusconi
acquista sul campo frotte di parlamentari in vendita; oppure uno spettacolare
incontro M5S-Lega; ma anche un sostegno esterno del Pd a governi di centrodestra
o a guida pentastellata; oppure, perché no, una “grande coalizione” che
intruppa tutta la compagnia a sostegno di un governo “tecnico” sotto l’egida
istituzionale del Presidente della Repubblica.
Questa possibile scomposizione
e ricomposizione dell’universo partitico italiano come in un gioco
caleidoscopico in cui i presunti opposti si dividono e si riconciliano senza
fare una piega, racconta una cosa molto semplice e non meno drammatica della
situazione del nostro Paese: tutte le forze in campo hanno in comune l’approdo
alla cultura liberista e l'ossessione per il potere, perché questo è il vero collante che le tiene insieme.
Nessuna di esse ritiene,
neppure lontanamente, che i rapporti sociali esistenti debbano essere messi
radicalmente in discussione; nessuna di esse immagina che il rapporto di
capitale abbia delle alternative; nessuna di esse pensa che non vi sia libertà senza
vera uguaglianza e che l’iniziativa dell’impresa privata debba essere
subordinata all’interesse sociale e non possa avere titolo di esistere se viola
la sicurezza, la libertà, la dignità umana.
Poi, in quel caravanserraglio
si trovano differenze, fra forze apertamente reazionarie ed altre più moderate,
ma i loro confini si confondono, i loro programmi si stemperano e si intrecciano ma,
soprattutto, l’ordine costituito non è mai messo in discussione.
Ciò che spiega la ragione per
cui il gotha finanz-capitalistico europeo e nostrano digerisce disinvoltamente
queste fibrillazioni della sovrastruttura politica: lor signori, i padroni,
sanno perfettamente che da lì non può venire nulla che comprometta o soltanto incrini
gli assetti di potere reali, la governance
dei processi economici, i rapporti fra le classi, la modalità di produzione e
distribuzione della ricchezza.
Lavorando controcorrente e
fra grandi difficoltà, noi stiamo provando a mettere i primi mattoni di
un’altra possibile storia.
Per questo Potere al Popolo
non si farà intimidire e continuerà il suo cammino.
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