Negli ultimi secoli, ma
soprattutto nel XX secolo, si è tentato più volte, sebbene con scarso successo,
di conferire dignità scientifica all’esistenza delle razze e, al loro interno,
di una gerarchia che ne colloca alcune al di sopra di altre, o di tutte le
altre.
Oggi, malgrado gli esiti storicamente
devastanti di quelle teorie, ci si riprova.
L’idea secondo cui una parte
dell’umanità possiede uno status spirituale e morale privilegiato ha i suoi
sostenitori in coloro che sono convinti che Adamo ed Eva, progenitori
dell’intera umanità, furono creati da Dio con la pelle bianca.
In definitiva, i bianchi
sarebbero superiori agli altri per decisione originaria di Dio.
Gli altri popoli, e in
particolare quelli dal pigmento nero, sarebbero il frutto di una degenerazione
dal ceppo originario.
Ma è stata proprio una
scienza, la genetica, a risolvere, decisamente e definitivamente, il problema
filosofico, sociale e politico del concetto di altro inteso come “diverso da
noi”.
Perché nell’ambito della
specie homo sapiens l’altro,
semplicemente, non esiste.
Esiste soltanto nelle
farneticazioni persecutorie che sono servite ad appiccicare ad altri popoli lo
stigma di “non umano”, a giustificarne l’emarginazione, l’oppressione e, infine,
lo sterminio.
Così l’invenzione delle razze
è stata all’origine dei peggiori misfatti che l’umanità ha compiuto contro se
stessa.
Possiamo dunque riassumere la
questione come segue:
Esistono razze umane?
No!
Esistono “altri diversi da noi” nell’ambito della comune
specie umana?
Ciascuno di noi è diverso da
ogni altro, ma nessuno è “diverso da noi”, qualsiasi sia il gruppo di umani che
intendiamo con “noi”.
Un bianco è
diverso da un nero?
No! La massima diversità dei bianchi
tra di loro e la massima diversità dei neri tra di loro è di gran lunga
maggiore di quella media tra un bianco e un nero.
E se c’è una qualche differenza, dove ha origine?
Le differenze che ravvisiamo
o sono irrilevanti o sono una costruzione della nostra mente, della cultura
dominante, una costruzione “ideologica”. L’“altro da noi” semplicemente non
esiste.
Le sole differenze che
contano davvero sono quelle determinate dallo sfruttamento di classe e dall’oppressione
di genere.
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