lunedì 1 gennaio 2018

Potere al popolo!



 Non sarà facile vincere la battaglia. Non sarà facile combattere la cupa rassegnazione che ha inghiottito tanti e tante che non credono più nella possibilità di cambiare le cose, di invertire la deriva della propria vita, di costruire un futuro dignitoso per sé e per i propri figli, di poter immaginare che gli esseri umani associati, riuniti in libere e democratiche istituzioni possano diventare padroni del loro comune destino, sottraendolo allo sfruttamento, alla sopraffazione dei più forti, alla delirante pretesa del capitale di asservire l’umanità al profitto di pochi.

Noi, invece, non cediamo al pessimismo, malgrado gli avversari, i “padroni universali”, sembrino dotati di una forza soverchiante. E coltiviamo la speranza che, come ci ricordava il grande Pablo Neruda, “ha due bellissime figlie: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose e il coraggio per cambiarle”.

Fra due mesi si andrà a votare per le elezioni politiche.
Noi, da comunisti, sappiamo bene che nelle elezioni non si riassume tutta la vita politica.
La politica reale vive, quotidianamente, nelle lotte, nel conflitto sociale, nella tessitura di reti solidali. E la ribellione si riaccende, sempre, anche dopo le più severe sconfitte, perché nessuno è mai riuscito “a mettere le brache al mondo”.

Oggi, certo, è più difficile, perché la sinistra è uscita tramortita da sconfitte epocali, una parte di essa si è disintegrata, un’altra ha rinnegato la propria storia saltando dall’altra parte della barricata e perdendo se stessa, mentre il movimento operaio, un tempo non lontanissimo protagonista di straordinarie battaglie di emancipazione e di riscatto collettivo, è rinculato dentro recinti sempre più ristretti, privo di bussola e di timonieri all’altezza del compito.

Ma c’è qualcosa di nuovo sotto il plumbeo cielo d’Italia. E’ nato, per iniziativa di un gruppo di ragazzi e di ragazze, un movimento nuovo, giovane eppure incredibilmente maturo. Un movimento che in poco tempo è stato capace di unire pezzi della sinistra che ancora si può fregiare di questo nome e di mettere a fattor comune un programma politico convincente, incardinato sui principi e sui valori della Costituzione antifascista, forte di un’idea di società che salda libertà ed uguaglianza, indisponibile a ripiegare nel tran tran del politicantismo corrotto ed impotente, intenzionato a rovesciare l’ordine di cose presente.

Questo movimento ha dato vita ad una coalizione che si presenterà alle elezioni sfidando l’insignificanza dei mezzi a disposizione, l’oscuramento dei media, contando sulle sole energie che emanano dalla passione militante e dal disinteresse personale.

E’ un movimento che parla a chi da tempo immemorabile non ha più rappresentanza, dunque alla maggioranza della popolazione, ed ora vuole fare da sé, rinunciando a mentori e sacerdoti.
Si è denominato “Potere al Popolo”, perché al popolo appartiene la sovranità, come recita l’articolo 1 della Costituzione.
Come prima di morire scrisse Enrico Berlinguer: “Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c’è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia”.

Nessun commento:

Posta un commento