lunedì 21 novembre 2016

Fermiamo i rottamatori della Costituzione





Più si avvicina la scadenza del voto e più crescono l’angoscia e l’accanimento protervo con cui il Pd e i peggiori cortigiani di Renzi tentano di truccare i termini della contesa. Nell’impresa di contraffazione della verità si avvalgono di un dispiegamento mediatico che non ha precedenti: via etere e tramite carta stampata assistiamo ad un bombardamento ossessivo che oscura le ragioni del “No” o le rappresenta in modo caricaturale, mentre esalta con martellante ripetitività quelle del “Sì”: Renzi è dappertutto, esce ormai anche dal buco dei lavandini. Il monopolio comunicativo, l’occupazione ossessiva dello spazio pubblico dà un’idea di ciò che potrà accadere se l’esito del referendum consegnerà a Renzi l’esorbitante potere che egli rivendica. A ben vedere, proprio l’arroganza messa in mostra rivela più di ogni altra cosa le intenzioni sue e del blocco di potere che gli è avvinto.
Costoro hanno travolto tutto, persino la Carta dei valori del Pd del 2008 dove si trova scritto, letteralmente, questo: “La sicurezza dei diritti e delle libertà di ognuno risiede nella stabilità della Costituzione, nella certezza che essa non è alla mercé della maggioranza del momento, e resta la fonte di legittimazione di limitazione di tutti i poteri. Il Partito democratico si impegna perciò a ristabilire la supremazia della Costituzione e a difenderne la stabilità, a mettere fine alla stagione delle riforme costituzionali imposte a colpi di maggioranza, anche promuovendo le necessarie modifiche al procedimento di revisione costituzionale”.
C’è da non credere ai propri occhi! Ora costoro stanno facendo l’esatto opposto. E a farsene protagonista è proprio il governo, che per definizione dovrebbe astenersi da ogni intervento sulla Costituzione.
Provate a immaginare, di fronte ad un simile precedente, cosa accadrebbe se ogni governo, ogni coalizione che conquistasse il potere dovesse sentirsi in diritto di cambiare radicalmente la Legge fondamentale, alterandone principi e cambiando la forma dello Stato, a proprio piacimento. Sarebbe la stessa idea di Costituzione ad essere distrutta. Si annienterebbe ogni forma di coesione sociale, si preparerebbe uno stato di guerra civile permanente dalle conseguenze drammatiche.
Il crinale oggi è proprio questo.
Siamo di fronte ad un bivio: o si sta con i “deformatori” e si cancella la Costituzione nata dalla sconfitta del fascismo, oppure si batte questo disegno reazionario e si rilancia la lotta per la piena applicazione della Costituzione, dei principi di giustizia, libertà ed uguaglianza che ne costituiscono il cuore, ma che negli ultimi trent’anni sono stati via via calpestati.
Guardate da che parte sono schierate le associazioni imprenditoriali (tutte), le banche, i grandi attori della speculazione, i poteri europei protagonisti delle politiche di austerità che hanno impoverito i popoli, defraudandoli di ogni sovranità e capirete quali sono gli interessi in gioco in questa partita.
Il 4 dicembre possiamo, dobbiamo fermarli.

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