lunedì 23 ottobre 2017

Altro che sinistra di alternativa: Mdp corre verso il pantano!



Ci risiamo!
Per Mdp nonché articolo 1 l’astinenza da Pd si rifà sentire.
Ed ecco il colonnello Roberto Speranza e il generale Pier Luigi Bersani tornare a prosternarsi davanti a Renzi.

Pensavate davvero che le posizioni del partitino dei transfughi contenessero una riflessione autocritica e irreversibile sulla drammatica stagione politica in cui il Pd, tutto unito, si adoperava per fare a pezzi la Costituzione nei suoi tratti socialmente più rilevanti?

Eccovi serviti!
Speranza riapre ora alla necessità di ricucire lo strappo, perché di fronte alla destra ovunque fortissima “non si può fare finta di niente” e si deve perciò verificare “se è possibile riannodare il filo che si è spezzato col Pd” in quanto solo un “centrosinistra unito” può vincere.

La strategia dell’inciucio che fino a ieri aveva avuto per primattore Giuliano Pisapia è stata riafferrata da coloro che furono i convinti sostenitori del governo bipartisan di Monti.

Ebbene, confessiamo di essere nauseati da questa insopportabile manfrina che si consuma sulle sorti del paese e dedichiamo all’Mdp le parole che nel celebre “Che fare” Lenin rivolse contro l’opportunismo politico bernsteiniano che contagiava parte della socialdemocrazia russa.

“Piccolo gruppo compatto – scriveva Lenin - noi camminiamo per una strada ripida e difficile tenendoci con forza per mano.
Siamo da ogni parte circondati da nemici e dobbiamo quasi sempre marciare sotto il fuoco.
Ci siamo uniti, in virtù di una decisione liberamente presa, allo scopo di combattere i nostri nemici e di non sdrucciolare nel vicino pantano, i cui abitanti, fin dal primo momento, ci hanno biasimato per aver costituito un gruppo a parte e preferito la via della lotta alla via della conciliazione.
Ed ecco che taluni dei nostri si mettono a gridare: "Andiamo nel pantano!".
E, se si incomincia a confonderli, ribattono: "Che gente arretrata siete! Non vi vergognate di negarci la libertà d’invitarvi a seguire una via migliore?".
Oh, sí, signori, voi siete liberi non soltanto di invitarci, ma di andare voi stessi dove volete, anche nel pantano; del resto pensiamo che il vostro posto è proprio nel pantano e siamo pronti a darvi il nostro aiuto per trasportarvi i vostri penati.
Ma lasciate la nostra mano, non aggrappatevi a noi e non insozzate la nostra grande parola della libertà, perché anche noi siamo "liberi" di andare dove vogliamo, liberi di combattere non solo contro il pantano, ma anche contro coloro che si incamminano verso di esso”.

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